Un testo senza errori

Per produrre un testo privo di errori ed efficace sul piano comunicativo, anche se si possiedono una buona sensibilità linguistica e ottime conoscenze grammaticali, non basta semplicemente scrivere e rileggere con molta attenzione.

È bene che il primo passaggio di editing venga affrontato da una persona con ottime capacità stilistico-espressive (un vero e proprio editor e non un correttore di bozze).

Terminata la revisione, il curatore linguistico dovrà nuovamente rileggere con attenzione il file da lui prodotto e sottoporlo al correttore ortografico automatico del proprio programma di videoscrittura.

Tuttavia non è sufficiente una singola rilettura/revisione. Spesso, infatti, se l’editor rilegge ciò che ha prodotto, non vede l’eventuale mancanza o sovrabbondanza di preposizioni, articoli o altri elementi nel testo, perché tende a percepire ciò che lui intendeva dire, e non quanto in realtà è scritto nella pagina. È dunque opportuno che la seconda rilettura venga effettuata da una persona diversa, anche se dotata di minor talento espressivo, purché con una buona conoscenza della grammatica e capace di grande concentrazione e attenzione.

Frequentemente, però, nemmeno questo doppio controllo è sufficiente. Se si tratta di lavori destinati a un ambito accademico o, comunque, alla pubblicazione da parte di una casa editrice di buon livello, solo dopo parecchie riletture si può avere la certezza di ottenere un prodotto finale con un numero di errori molto basso (e comunque, in un testo di molte decine o centinaia di pagine, generalmente mai pari a zero).

Esaminiamo il seguente grafico, nel quale andamento e valori sono puramente indicativi:

 

 

Esso mostra che per un elaborato di grandi dimensioni, dopo il primo passaggio, il numero di sviste e refusi presenti – tra cui i termini omessi o ripetuti – si riduce drasticamente, ma rimane comunque significativo, e che, anche con le successive revisioni, tale numero tende asintoticamente a zero senza però arrivarci, nemmeno dopo 3-5 riletture.

In un processo di questo tipo, la pendenza della curva (cioè la velocità con la quale il numero degli errori viene abbattuto) è funzione del livello professionale degli operatori che controllano lo scritto.

Soprattutto se si affronta in proprio un lavoro di revisione editoriale (ad esempio sulla propria tesi di laurea), quindi, sarebbe molto utile chiedere a un collega o un amico dotato di sufficienti competenze linguistiche di farne una lettura indipendente.

Orazio Celentano per lessicoitaliano.it

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